Lontani, ma vicini
In una fase storica incerta, indecifrabile, come quella attuale, ci è sembrato cruciale mantenere vivi il confronto e la discussione. Abbiamo deciso di farlo parlandone tra di noi, anche per comunicare all’esterno, con coloro che si trovano ad affrontare la stessa situazione ma a partire da una prospettiva diversa. Una ragazza che da un anno vive presso Villa Sant’Ignazio ha deciso di dare il suo contributo. La ringraziamo per la disponibilità dimostrata, in particolare perché questi giorni coincidono con la fine del suo percorso in Accoglienza Sociale.
Qui a Villa vi siete mai sentiti scottati dalle nuove regole?
All’inizio è stato difficile perché ti ritrovavi a mangiare in tanti, anche in otto, per ogni tavolo. Adesso siamo in quattro per tavolo e distanziati. E’ stato un po’ triste. Durante i pasti si sentiva di più il timore ma anche il senso del dovere di rispettare bene le regole. All’inizio c’era la paura che portassero il virus tutte quelle persone che uscivano a lavorare. Cercavamo di stare lontani, mi dispiaceva.
Guardando indietro a Marzo, cosa è cambiato?
È meglio adesso perché si tiene su la mascherina sempre e si può uscire. Forse a marzo mancava la libertà, si girava solo intorno a Villa. C’era chi stava in camera, chi usciva nei corridoi e stava in gruppo lo stesso, sempre nella struttura. Adesso si può uscire fuori ma quando si ritorna le regole sono più severe. E’ meglio così ma è cambiato tutto e ti deprimi facilmente. Vedere come si deve mangiare adesso, confronto a prima. Mi sono ritrovata a dover essere servita dagli operatori, anche lì è stato brutto.
Le attività di gruppo vanno avanti?
La comunità si è unita, nonostante il distanziamento fisico di 1 metro. Ci viene sempre ripetuto dagli operatori di mantenere la distanza e tenere le mascherine durante le attività. Noi igienizziamo tutto nei luoghi comuni, serve a me ma anche a chi viene dopo di me. È un impegno per gli altri. E’ anche cambiato il modo di pulire, non usiamo più il doppio secchio, adesso usiamo un solo prodotto a base alcolica e c’è meno roba da lavare perché usiamo poche cose. Il clima generale sembra tranquillo. L’umore è salito un po’ con l’arrivo del Natale. Abbiamo messo gli addobbi, le assi dell’albero di Natale con le luci, centrotavola e molti decori in giro per la casa. C’è una buona risposta alla situazione generale. Poi ogni persona ha un atteggiamento diverso.
E qual è l’atteggiamento migliore?
Continuare a rispettare le regole. Stare tranquilli ma non abbassare la guardia. Io mi butto giù facilmente però poi ti rialzi. Qui senti di più, mi sono resa conto che senti di più che c’è un virus, che la situazione è temporaneamente difficile. A Villa bisogna stare in allerta, tornare la sera vuol dire continuare a rispettare le stesse regole di fuori, se non più rigide. Anche all’esterno ci sono le regole ma qui devi stare molto più attento, perché ci sono tantissime persone, ci sono gli altri. Cerchiamo di fare del nostro meglio. C’è rispetto, senso di responsabilità…per il bene comune.
30 Dicembre 2020